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E’ arrivato il turno dell’Intelligenza Artificiale
Sarà capitato sicuramente anche a voi di trovare sui social o di ricevere via WhatsApp da qualche amico
dei meme con due immagini dove nella prima, in un passato più o meno lontano, si immaginano cose fantasmagoriche sul futuro; e nell’immagine successiva un futuro oramai presente che mostra come le aspettative siano state miseramente disattese.
Qualche previsione fatta nel passato, però, è stata azzeccata.
“Nel 2020 le auto voleranno!”.
Beh, non ci siamo andati molto lontano.
Ad inizio di quest’anno mi è capitato di vedere un servizio al tg che si occupava del primo viaggio di un “taxi volante”, ovvero un drone di grosse dimensioni capace di trasportare un paio di persone per circa 30 km.
Il tutto in maniera silenziosa e green, avendo motori alimentati ad elettricità. E se ben ricordo pilotato da remoto.
Una trovata interessante, futuristica anche se presente. Ma che non ha generato grosso dibattito, come può essere avvenuto quando ha cominciato a diffondersi un altro mezzo di trasporto, innovativo per tanti versi, ma molto più “contemporaneo”: il monopattino.
Come mai?
Probabilmente perché il “taxi volante” non è divisivo e non polarizza l’opinione pubblica.
Attualmente il traffico ad altitudini di pochi metri riguarda gli appassionati di droni ed i bambini con il pallino per gli aquiloni, mentre di ben altra dimensione è la platea di automobilisti, motociclisti e pedoni che si trovano a fare i conti per strada con i guidatori (a volte particolarmente distratti e spericolati) di questo nuovo mezzo a due ruote.
Ricordate a fine anni ’90 il dibattito scaturito dalla pecora Dolly?
Era il 1997 quando fu annunciata al mondo la clonazione di un essere vivente, una pecora appunto.
Anche questa novità fu divisiva. E molto più del monopattino.
Perché se da un lato, da un punto di vista strettamente scientifico, rappresentò una conquista senza precedenti, sotto l’aspetto etico e morale spinse più d’uno ad interrogarsi sulla liceità di un’azione del genere.
Sia per l’atto in sé che per le (ulteriori secondo alcuni) storture che avrebbe potuto generare.
Se lanci una palla giù da un dirupo è difficile dire dove andrà a finire…
In questo il cinema ha il potere di rappresentare al meglio un’idea.
Qualcuno avrà visto The Island, con Ewan McGregor e Scarlett Johansson.
Il film è ambientato in un’isola, i cui abitanti sono convinti di essere i sopravvissuti di una catastrofe naturale che ha interessato l’intera umanità. In realtà l’isola è un “campo di coltura” di persone clonate da ricchi personaggi che abitano il mondo reale (che non ha subito nessun cataclisma); cloni che all’occorrenza sono fonte di pezzi di ricambi umani per i loro ricchi “proprietari”.
A distanza di oltre 20 anni dalla nascita di Dolly, di persone clonate per produrre organi di ricambio pare non ce ne siano, per fortuna. E voglio sperare che mai ce ne saranno.
Mentre il settore del biotech si è potuto sviluppare ed oggi rappresenta un interessare ambito produttivo a livello mondiale che ritengo giusto inserire in un portafoglio ben diversificato.
Di fronte alle innovazioni che arrivano al mondo non assumo mai l’atteggiamento del “tifoso”, visto il lavoro che faccio. Ma le valuto in maniera oggettiva, cercando di capire dove possono arrivare, e come far beneficiare i miei clienti del percorso che ritengo faranno.
Poi è ovvio che abbia le mie idee su temi di questa portata.
Si può avere una vicinanza (o lontananza) ideale su settori, aree geografiche, ma questo non deve mai incidere su cosa scegliere o evitare di inserire nei portafogli.
E l’Intelligenza Artificiale?
Innanzitutto non è che sia proprio una novità: se ne parla da decenni.
Nella saga cinematografica di Terminator, che risale a quasi 40 anni fa, l’intelligenza artificiale è addirittura all’origine di un olocausto nucleare che quasi spazza via la vita umana dalla terra.
Una guerra che vede gli umani in lotta con le macchine che essi stessi hanno creato. Macchine che in virtù della loro intelligenza, artificiale appunto, hanno preso il sopravvento e si sono rivoltate contro il loro creatore.
Semmai ciò che è cambiato negli ultimi anni è la presenza dell’IA nella vita quotidiana.
È notizia di questi giorni che Bild, il giornale tedesco più diffuso, ha intenzione di sostituire alcune figure professionali con l’Intelligenza Artificiale.
A quanto pare non i giornalisti, per fortuna.
Leggereste un articolo scritto da una macchina!? Io no, a meno che non si tratti di dover acquisire mere informazioni e non di leggere un articolo di approfondimento.
Voglio guardare con fiducia al futuro, confidando nel buon senso del genere umano. E nelle scelte che saprà fare.
La funzione della tecnologia è quella di facilitare la vita all’uomo. E questo obiettivo sarà sempre perseguito.
Quindi investire in qualcosa che potenzialmente soddisfa un bisogno che non morirà mai garantisce un certo grado di sicurezza.
Non vuol dire però che significhi investire in qualcosa di sicuro. Anzi!
Il settore tecnologico è tra quelli finanziariamente più volatili.
Solo da inizio anno alcuni strumenti legati al settore presente nei miei portafogli è salito anche del 30%. Ma questo non significa che entro fine anno saranno arrivati sicuramente a +60% (magari…).
Nel frattempo sia che si scelga di inserirlo, con i metodi e strumenti corretti, che di evitarlo, si tratta di un tema, quello dell’Intelligenza Artificiale, che deve essere correttamente compreso ed analizzato.
Quali sono gli effetti e le ricadute che questo ambito della macro-categoria del tecnologico, avrà sulle vite di tutti noi?
E sui portafogli?
Io un’idea me la sono fatta…
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